sabato 3 luglio 2010
Afghanistan: protesi, lavoro e finanziamenti della Croce Rossa
Alberto Cairo, 58 anni, fisioterapista di Ceva (Cuneo) si trova a Kabul dal 1990 per gestire il centro di riabilitazione per feriti di guerra del Comitato Internazionale della Croce Rossa. "Quando vedo una persona senza gambe arrivare da noi - dice Cairo nell'articolo firmato da Giovanni Porzio -, ho imparato a non pensare 'poveretto' ma a calcolare rapidamente quanti giorni serviranno per rimetterlo in piedi". "La riabilitazione fisica è solo una tappa" perché "il traguardo è il reinserimento sociale dei disabili attraverso la scuola e il lavoro" spiega l'operatore italiano. "Oltre alle visite domiciliari per i midollo lesi spinali più gravi, aiutiamo i bambini in età scolare, finanziamo corsi di formazione professionale per i ragazzi e programmi di microcredito". "A Kabul - scrive Porzio - più di 6 mila disabili così hanno potuto avviare piccole attività commerciali riacquistando la propria dignità di esseri umani".
Per fortuna gli antichi litigi e incomprensioni con Gino Strada sono acqua passata, e sia la Croce Rossa che Emergency sono davvero da premiare per il numero di vite che hanno salvato.
fonti: youtube e cri
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